La sonda Return to Earth raggiunge la maturità progettuale

Scienza ed esplorazione

05/07/2024
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La navicella spaziale Earth Return dell’Agenzia spaziale europea, la prima navicella spaziale ad incontrarsi e catturare un oggetto attorno a un altro pianeta, ha superato una pietra miliare portando i primi campioni da Marte sulla Terra.

Oggi è stata completata una revisione critica del progetto della piattaforma spaziale con la partecipazione dell’industria europea e della NASA.

Modulo di qualificazione ingegneristica ERO

La revisione critica del progetto è una delle fasi più importanti in qualsiasi progetto di volo spaziale per trasformare un veicolo spaziale in realtà. La revisione critica del progetto del nucleo (P-CDR) ha confermato le prestazioni, la qualità e l’affidabilità dei sistemi utilizzati in questa missione senza precedenti su Marte.

L’Earth Return Orbiter (ERO) è il principale contributo dell’ESA alla Mars Sample Return Campaign, una complessa serie di missioni per riportare sulla Terra campioni di rocce, suolo e atmosfera marziani.

L’Europa è pronta per Marte

La validazione del progetto e dei dettagli tecnici rappresenta un passo formale verso la fase di integrazione.

“L’industria europea è pronta per il prossimo capitolo. Una progettazione robusta è la base per costruire, testare e assemblare l’hardware in un veicolo spaziale completo”, afferma Tiago Loureiro, leader del team del progetto ERO.

Pannello solare per l’Earth Return Orbiter

La produzione e il test dei componenti del veicolo spaziale possono ora iniziare per garantire che la missione proceda verso il lancio.

Fornitori provenienti da 11 paesi europei sono a bordo per costruire parti per un veicolo spaziale che dovrebbe compiere l’intero viaggio di andata e ritorno dalla Terra a Marte.

Sfide

La NASA ha annunciato i suoi piani Aggiornamento del programma di ritorno del campione su Marte Lo scorso aprile sono stati condotti esperimenti di volo spaziale a bassa complessità, a basso rischio e a basso costo, inclusi progetti innovativi e tecnologia collaudata per riportare campioni preziosi da Marte alla Terra.

I team tecnici dell’ESA hanno lavorato a stretto contatto con le controparti della NASA per preparare la revisione del programma.

Portare campioni di rocce marziane sulla Terra

“La configurazione del veicolo spaziale è sufficientemente robusta da essere flessibile con il carico utile e aiutare a trovare soluzioni per nuove architetture. L’ESA e i nostri partner industriali si sono adattati a un nuovo scenario, rimanendo innovativi e pieni di risorse pur rimanendo un partner affidabile per la NASA”, spiega Tiago.

“Abbiamo confermato che l’Earth Return Vehicle funziona come previsto e anche di più, qualunque siano le alternative”, ha aggiunto.

Magia

L’Earth Return Probe ha un ruolo essenziale nel portare campioni da Marte alla Terra, ma prima di farlo deve trovarli nello spazio.

Lente della sonda che riporta sulla Terra

Il progetto di ERO si è dimostrato sorprendentemente in grado di catturare una capsula delle dimensioni di un pallone da basket piena di campioni raccolti dalla sonda della NASA. Veicolo di perseveranza.

“Questa missione incarna il meglio dell’abilità tecnologica europea”, afferma Orson Sutherland, direttore del programma Marte dell’ESA. “Da una distanza sbalorditiva di diverse centinaia di milioni di chilometri, i team basati sulla Terra coreograferanno una complessa danza orbitale attorno a Marte.”

La sonda Return to Earth cattura campioni da Marte

La loro sfida è localizzare una piccola capsula, manovrarla in un’orbita specifica per raggiungere il punto di incontro e catturarla con successo, il tutto operando a distanza attraverso una vasta distesa di spazio.

La missione quinquennale di ERO su Marte e ritorno vedrà il veicolo spaziale fungere anche da vettore di comunicazione con rover e lander sulla superficie.

Eccellenza europea

I team in Europa si affidano a tecnologie già mature per la navigazione autonoma, il rendezvous e l’attracco, esperienza acquisita nel corso di decenni da missioni come il Robotic Transfer Vehicle e la prima missione europea su Giove utilizzando il rover JOYS. Anche la conoscenza della missione ExoMars Rosalind Franklin sul Pianeta Rosso contribuisce a questa missione.

ERO sarà il più grande veicolo spaziale mai costruito per i viaggi interplanetari. I contributi provengono da Francia, Italia, Germania, Regno Unito, Spagna, Svizzera, Norvegia, Danimarca, Belgio, Romania e Paesi Bassi.

Infografica illustrativa della sonda di ritorno sulla Terra

Airbus Difesa e Spazio La piena responsabilità della missione ERO per costruire il veicolo spaziale e condurre l’analisi della missione è affidata a Francia, Germania e Regno Unito. Thales Alenia Space Roscosmos svolgerà un ruolo importante nell’assemblaggio del veicolo spaziale, nello sviluppo del sistema di comunicazione e nella fornitura del modulo di inserimento orbitale dalla sua fabbrica di Torino, in Italia.

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