Gli astronomi hanno scoperto un nuovo modo per rilevare una delle caratteristiche più antiche del nostro universo.
Le oscillazioni acustiche barioniche, o BAO, sono minuscole rughe che scorrevano attraverso la materia cosmica durante i primi 380.000 anni di esistenza dell’universo. Oggi sono diventati argomenti popolari nella scienza spaziale perché sono uno dei pochissimi indizi del Big Bang che possono ancora essere rintracciati e, cosa più importante, gli astronomi possono utilizzare la presenza di BAO per misurare le distanze cosmiche e la velocità in cui si verificano. L’universo si sta espandendo.
Mentre gli astronomi si sono storicamente concentrati sugli ammassi di galassie per osservare queste onde cosmiche, un nuovo studio mira a identificare alcune delle onde trascurate osservando le forme e le direzioni delle galassie piuttosto che solo gli ammassi nel loro insieme. Queste caratteristiche potrebbero offrire una “promettente sonda cosmica” ma sono state ignorate fino ad ora, hanno scritto i ricercatori nello studio.
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Per colmare questa lacuna, il team ha esaminato le anomalie nell’orientamento di circa un milione di galassie studiando quanto queste galassie si stanno espandendo. Ciò, a sua volta, ha rivelato il numero di galassie vicine che esercitano forza gravitazionale. Successivamente, i ricercatori hanno focalizzato l’attenzione sulle galassie che non erano particolarmente estese e che risaltavano come stranezze nel database.
“È in quei punti, dove le galassie non puntano dove dovrebbero, che le statistiche ci dicono che si verificano oscillazioni acustiche barioniche, perché queste onde agiscono anche come punti di attrazione gravitazionale”, dice Antonio Cuesta, astrofisico dell’Università di Cordoba. In Spagna e uno degli autori del nuovo studio, ha affermato in A dichiarazione.
Poiché il nuovo metodo di osservazione della BAO è completamente indipendente, secondo lo studio aiuta i ricercatori a misurare la posizione delle galassie nell’universo e le distanze tra loro in modo più accurato. In definitiva, dicono gli scienziati, questa conoscenza potrebbe essere utilizzata per mappare meglio l’universo.
Il nuovo metodo rivela anche maggiori informazioni sull’espansione dell’universo, che è di per sé un mistero perché lo è accelerazione A un ritmo che gli scienziati non riescono a spiegare. Secondo il team, il meccanismo potrebbe anche aiutare a calcolare la quantità di materia oscura e di energia oscura in agguato nel nostro universo, quest’ultima sospettata di causare in qualche modo l’espansione accelerata dello spazio.
Il nuovo studio non è il primo tentativo di rilevare BAO nell’universo. Questo risultato appartiene a due squadre indipendenti Avvistato il segnale Nel 2005 mentre analizzava i dati sulle galassie vicine. A quel tempo, si scoprì che la grandezza dei segnali BAO nell’universo era di circa 150 milioni di parsec.
Uno degli obiettivi del telescopio Euclid dell’Agenzia spaziale europea, lanciato all’inizio di luglio per cercare la materia oscura e l’energia oscura, è quello di misurare almeno alcuni di questi segnali attraverso l’universo.
Il telescopio si trova a circa 1 milione di miglia (1,6 milioni di chilometri) sopra la Terra e recentemente ha inviato i suoi segnali alla Terra Le prime immagini stellate.
IL carta È stato pubblicato il mese scorso sulla rivista Nature Astronomy.